Manovra salva-Italia, Visco avverte
"Pil scenderà, tasse al 45 per cento"
Fonte : Repubblica
Il governatore di Bankitalia alle commissioni Bilancio e Finanze alla Camera: "Governo intensifichi sforzi per favorire la crescita, attuando nuove misure incisive". Urgenti interventi su lavoro, ammortizzatori sociali e lotta all'evasione. Corte dei Conti: "Da ricorso a fisco rischio spirale negativa". Passera: "Senza grandi aziende Paese avrà problemi"
Ignazio Visco
ROMA - "Le misure contenute nel decreto hanno effetti restrittivi sul Pil, stimabili in mezzo punto percentuale nel prossimo biennio". L'avverimento arriva dal governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nel corso dell'audizione nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, sulla manovra. ''Le misure di bilancio contenute nel decreto - spiega Visco - indispensabili per scongiurare scenari ancora peggiori, avranno, a parità di altre condizioni, inevitabili effetti negativi sull'attività economica''.
Del rischio di innescare una spirale negativa con il ricorso "prevalente a manovre che impiegano lo strumento fiscale" ha parlato il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino: ''L'aumento delle aliquote Iva e delle accise sui carburanti si trasmetterà,pur in un contesto di stagnazione della domanda sulla dinamica dei prezzi al consumo, con un effetto di maggiore inflazione che prudenzialmente può essere stimato di almeno un punto percentuale'', ha detto Giampaolino. Per questo il nuovo quadro macroeconomico del governo che prospetta un'inflazione al consumo in media pari al 2% sembra essere da questo punto di vista sottostimata. "Anche in considerazione dei valori attuali, a causa degli interventi sull'imposizione indiretta, nel periodo considerato il tasso d'inflazione potrebbe risultare superiore al 3%, lontano dall'obiettivo di stabilità dei prezzi assunto in sede europea".
Il governatore Visco ha spiegato che ''le manovre varate a luglio, agosto e dicembre dimostrano la determinazione dell'Italia a riequilibrare durevolmente i conti pubblici; rendono possibile conseguire gli obiettivi annunciati: il pareggio dei conti nel 2013 resta il punto di riferimento della politica di bilancio'', ma avverte Visco: ''Il quadro macroeconomico per i prossimi trimestri è caratterizzato da un'incertezza straordinariamente elevata, che dipende principalmente dall'evoluzione della crisi del debito pubblico nell'area euro: se i differenziali di rendimento tra titoli di Stato permanessero su livelli elevati per un tempo prolungato peggiorerebbero ulteriormente le prospettive di crescita e verrebbe ostacolato il risanamento programmato''.
Pressione fiscale al 45%. Con la manovra del governo Monti la pressione fiscale in Italia raggiunge quota 45%, secondo le stime di Bankitalia: "Le misure, volte a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013- dice Visco- determinano una correzione del saldo dell'ordine di 20 miliardi in ciascun anno del prossimo triennio. Tenendo conto anche degli interventi adottati in estate, la correzione nel 2013 è pari a 76 miliardi. I nuovi interventi si concentrano per circa due terzi sulle entrate, portando la pressione fiscale intorno al 45%. Vengono definite le modalità di attuazione della clausola di salvaguardia connessa con la legge delega per la riforma fiscale e assistenziale".
Possibile inasprimento offerta credito. In Italia "un ulteriore inasprimento delle condizioni di offerta del credito potrebbe derivare dal persistere di difficoltà di provvista all'ingrosso del settore bancario", sostiene Visco che spiega che l'andamento dell'attività economica "presenta elementi di fragilità addizionali" rispetto all'area euro, "legati soprattutto all'elevato debito pubblico, che si rifletteranno in una contrazione del prodotto nel 2012 e in ritmi di sviluppo assai contenuti nel corso dell'anno successivo". Il peggioramento delle prospettive di crescita rispetto alle valutazioni formulate nel corso dell'estate, aggiunge Visco, "risente sia delle misure di correzione dei conti pubblici disposte negli ultimi mesi sia dell'eccezionale aumento degli spread rispetto ai titoli tedeschi, che si sta trasmettendo ai costi di finanziamento del settore privato e ai piani di spesa di famiglie e imprese, dando luogo a una flessione della componente interna della domanda aggregata".
Lotta all'evasione. "Una risoluta azione di contrasto all'evasione fiscale rimane prioritaria", ha aggiunto il governatore della Banca d'Italia, per il quale "l'evasione rappresenta il maggiore ostacolo" a una revisione del sistema fiscale. Inoltre "una riduzione dell'area di evasione facilita la definizione di interventi a favore dei cittadini con redditi modesti e puo' consentire una diminuzione in prospettiva della concentrazione del carico fiscale".
Patrimoniale e rischio fuga capitali. Sulla patrimoniale un eventuale segnale ''deve essere dato molto bene, perché all'inizio degli Anni 80, quando fu fatta in Francia, la fuga di capitali fu immediata e drammatica e Delors dovette ritirarla'', ha detto il governatore della Banca d'Italia. ''Ora ce l'hanno ed è giusta perché alleggerisce la
pressione fiscale su redditi da lavoro e imprese - ha aggiunto - però prende tempo. Io sono molto perplesso sulla parola patrimoniale perché genera sentimenti molto forti che vanno dalla paura dell'esproprio a far nascondere le attivita'''.
Auspicabile riduzione soglia tracciabilità. "Un'ulteriore riduzione della soglia sarebbe auspicabile; andrebbe accompagnata da una riduzione dei costi connessi con l'uso della moneta elettronica", ha detto ancora il governatore della Banca d'Italia, riferendosi alla soglia di tracciabilità abbassata dal decreto a mille euro.
Contenimento della spesa. ''Nel medio termine una significativa riduzione della pressione fiscale va accompagnata dal contenimento della spesa. Qualora si riuscisse a conseguire più rapidi risultati su questo fronte, potrebbe essere attenuato l'aumento delle aliquote Iva previsto nel caso di mancata attuazione dellafdelega fiscale e assistenziale, in particolare di quella del 10%, dagli effetti distributivi più regressivi'', ha rilevato Visco.
Lavoro e ammortizzatori sociali. Interventi su lavoro e ammortizzatori sociali ''sono urgenti, in particolare per rendere possibile un accesso al lavoro da parte dei giovani più facile e sicuro e per garantire loro una non effimera progressione economica'', ha aggiunto il governatore di Bankitalia. La riforma degli ammortizzatori, secondo Visco, ''va inserita in una visione organica della protezione sociale ispirata a un principio di universalità. Ciò significa integrare gli strumenti di sostegno per coloro che perdono il lavoro con politiche attive di riqualificazione e reinserimento professionale''.
Pensioni, metodo contributitivo riduce disparità. "L'estensione del metodo contributivo a tutti i lavoratori riduce la disparità di trattamento e rende più stretta la relazione tra contributi versati e benefici pensionistici, riducendo le distorsioni all'offerta di lavoro. La riforma della previdenza, fissando requisiti più stringenti per il pensionamento, rafforza da subito la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico", ha precisato il governatore che, sul tema delle pensioni ha aggiunto che gli interventi previsti nella manovra "permettono di considerare sostanzialmente conclusa la lunga fase di adeguamento del nostro sistema alle mutate prospettive socio-demografiche e di sviluppo economico". Poi il governatore ha specificato che "Bankitalia non è una casta e sulle pensioni rispetta tutte le regole Inps. L'unica differenza è che chi ci lavora è pagato un po' meglio. Si entra - dice - per concorso e senza raccomandazioni. Non vedo aree di privilegio". Il governatore ricorda che in questi anni sono state tagliate "1.500 persone e che quindi l'unico problema è il personale un po' anziano".
Avanti con liberalizzazioni. Il governo, secondo Visco, deve andare avanti con determinazione nel liberalizzare l'economia: "Con le liberalizzazioni - ha affermato - nei comparti delle farmacie, degli esercizi commerciali e dei trasporti vengono riavviati processi di riforma iniziati nella seconda metà dello scorso decennio; poteri di regolazione e monitoraggio vengono attribuiti ad autorità indipendenti (che incorporano le agenzie esistenti) nei comparti dell'acqua e dei servizi postali". "È un percorso - ha sottolineato Visco - a cui già le manovre estive avevano dato un impulso significativo, con interventi relativi ai servizi professionali e ai servizi pubblici locali, da proseguire con determinazione attuando efficacemente le misure già previste". ''Gli interventi di liberalizzazione andrebbero estesi ad altri settori ancora poco esposti alla concorrenza - ha aggiunto - quali ad esempio i servizi per la mobilità urbana e i servizi postali''.
Unica soluzione è più Europa. ''Il risultato è buono se c'è cooperazione in Europa. Altrimenti non c'è Europa e il costo è enorme'', sostiene Visco, commentando l'andamento del vertice europeo sulla crisi. Occorre, aggiunge, ''cooperare il più possibile per evitare di sfasciare un disegno che ci ha dato benefici straordinari. L'unica risposa è più Europa, non meno Europa''. Per il governatore, "L'Italia non ha responsabilià diretta nella crisi''. Il Paese è stato coinvolto ''e forse diventiamo anche un capro espiatorio. Questa manovra consente di essere meno capro espiatorio''. Per quanto riguarda, poi, l'agenzia di rating europea, Visco ha affermato che ''è una buona idea''. ''Ci sia più concorrenza e trasparenza''.
Aumenti entrate ai limiti sostenibilità. ''L'aumento imponente delle entrate (120 miliardi)'' nel periodo considerato dalla manovra per raggiungere il pareggio di bilancio, ''nonostante un ulteriore aumento del livello di spesa pubblica (più di 45 miliardi)'' costituisce ''un trend ai limiti della sostenibilità, se si considera la rapida recente accelerazione della pressione fiscale verso livelli più elevati nel confronto internazionale e, nel contempo, il costo relativamente maggiore dei servizi pubblici'', ha detto il presidente della Corte dei Conti.
A rischio gettito 1,5% su scudo e dubbi su indicizzazione pensioni. La Corte dei Conti esprime ''non poche perplessità'' sul fatto che si riesca a ''conseguire il gettito atteso'' dalla nuova tassa (l'1,5%) imposta ai capitali 'scudati', ha detto il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino. La regolarizzazione è avvenuta infatti attraverso società di comodo che, dopo la dismissione delle attività, ''hanno avuto tutto il tempo di scomparire senza lasciare traccia''. Dubbi anche per la mancata indicizzazione prevista dalla manovra per le pensioni: "Lo strumento è l'eliminazione tout court dell'indicizzazione dei trattamenti superiori due volte il minimo" con il quale si recupererebbero poco meno di 7 miliardi, 5 "se si considerano gli effetti di retroazione fiscale che hanno segno negativo".
(09 dicembre 2011)
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